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Messaggeria in lingua italianaBOLOGNA MINERAL SHOW 2014
7th Jan 2014 18:09 UTCBologna Mineral Show
Successo sottolineato da soddisfazione e fedeltà degli espositori, unita a un’elevata presenza di pubblico oltre che appassionati e professionisti del settore che ogni anno sono fedeli a questo appuntamento.
Il 45° Bologna Mineral Show conferma la formula che ha riscosso tanti consensi in tutti questi anni sia per l’elevato livello dei contenuti culturali e commerciali, sia per la qualità dei servizi offerti.
Particolarmente ricca l’offerta di minerali e fossili di altissimo livello provenienti da tutto il mondo, proposti dai migliori collezionisti e commercianti del settore.
La sezione culturale offre due appuntamenti imperdibili, con due mostre tematiche di elevatissimo spessore, realizzate, come tradizione, in un’area appositamente allestita allo scopo.
Se ancora non fosse sufficiente vi preannunciamo ulteriori due magnifiche esposizioni, paleontologica e mineralogica delle quali daremo informazioni più dettagliate nel seguito.
Anche quest’anno è confermata la coincidenza con il Bijoux Expo, giunto con successo all’11a edizione; un’irrinunciabile opportunità per ammirare, regalare e regalarsi un oggetto di valore e di design, all’insegna dell’eleganza e della convenienza.
Ricca e articolata l’offerta al pubblico: bigiotteria in argento, turchese, lapislazzuli e pietre dure dal gusto etnico, oggi tanto di moda, monili in ambra, collane asiatiche di rubini, smeraldi e altre pietre preziose. Oltre alle splendide creazioni esposte, è anche
possibile acquistare pietre dure e preziose gemme per poi farsi creare un gioiello personalizzato da esperti orafi o dal vostro orefice di fiducia.
Ampio spazio all’Artigianato orafo Italiano che, con le sue preziose creazioni, è il simbolo del lusso made in Italy.
Bijoux Expo, per tutto ciò che è bello, brillante e prezioso.
Quest’anno anche Bijoux Expo avrà la sua Mostra Tematica sul Gioiello Artistico, sviluppata sul soggetto
de “I 4 Elementi” (Fuoco, Terra, Aria, Acqua) attraverso le straordinarie creazioni di Sarah Sudcowsky, Giorgio Borghi, Maurizio Balboni, Simone Minonzio e Massimo Campagnolo.
Non dubitiamo che sapranno stupirci ancora, con nuove strepitose opere scaturite dalla loro fantasia e materializzate dalla loro abilità con l’aiuto dei più svariati materiali (dall’oro zecchino alla corda in cotone; dalla piastra in rame ossidato al filo d’argento; per finire con la pasta in fibra naturale; il tutto modellato e scolpito a mano in pezzi unici ed irripetibili.).
A caratterizzare ogni gioiello, inoltre, sarà la presenza di gemme e minerali in forma naturale cristallina in veste di protagonisti.
Bologna Mineral Show e BijouxExpo.
Due manifestazioni, ben distinte ma ad un unico prezzo, per un
doppio risultato di pubblico ed espositori. Una ghiotta occasione per
condividere insieme questi appuntamenti che di anno in anno non
smettono di affascinare sempre nuovi visitatori ed espositori.
orari di apertura al pubblico 9-19
Biglietto intero: € 10,00
Biglietto ridotto (bambini fino a 12 anni e scolaresche): € 5,00
Biglietto ridotto gruppi (oltre 20 persone): € 7,00
Per altre informazioni consigliamo di visitare il nostro sito internet
www.bolognamineralshow.com
2014: 100 anni dalla scoperta della diffrazione dei raggi x
Anno internazionale della Cristallografia
Nel Luglio 2012 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 2014 Anno Internazionale della Cristallografia, a 100 anni dall’assegnazione del Premio Nobel a Max von Laue per la scoperta della diffrazione dei raggi-X da parte dei cristalli.
La mineralogia prima della scoperta dei raggi X si limitava allo studio dei cristalli attraverso la composizione chimica e morfologia esterna.
Per la perfezione geometrica dei cristalli, alcuni studiosi ipotizzarono che al loro interno la materia fosse ordinata in modo regolare, ma si trattava solo di una teoria. La scoperta dei raggi X ne ha dimostrato la validità, fornendo un potentissimo mezzo per risolvere la struttura interna dei cristalli. Ora è possibile definire con precisione la ripetizione periodica reticolare (cella elementare) e la posizione reciproca degli atomi, fondamentale per una caratterizzazione precisa di ciascuna specie cristallina, minerale o artificiale.
È la nascita della cristallografia moderna.
La moderna cristallografia ha portato vantaggi anche in campi diversi dalla mineralogia; è fondamentale per le scienze dei materiali, fisica, chimica e biologia.
Grazie alle applicazioni cristallografiche oggi conosciamo la struttura del DNA e dei virus, produciamo memorie per computer e materiali sempre più efficienti e progettiamo nuovi farmaci.
La 45a edizione del Bologna Mineral Show celebra questo evento con una mostra tematica realizzata grazie alla collaborazione di importanti Musei e collezionisti privati, dando ampio spazio ai vari aspetti della cristallografia, prima e dopo la scoperta dei raggi X, con materiale storico, scientifico e mineralogico.
Il cuore della tematica nasce dalla mostra “CRISTALLI”, dove, in collaborazione con la sezione di Mineralogia dell’Università di Padova, verrà allestito un percorso espositivo sulla scoperta dei raggi X e sulle applicazioni in mineralogia, privilegiando gli aspetti più vicini al mondo del collezionismo. L’Università di Padova ha predisposto un percorso espositivo con pannelli che illustrano i concetti di periodicità e di simmetria, fondamentali per lo studio dei cristalli, icone mineralogiche, minerali di qualità gemmologica, copie di libri, strumenti antichi, oltre ad un settore dedicato alle applicazioni nella società, come elementi nativi, solfuri, solfati e carbonati, con una particolare attenzione alle zeoliti, minerali ampiamente utilizzati in campo civile ed industriale.
Oltre all'Università di Padova, altre Istituzioni sono coinvolte nell'organizzazione di questo importante evento.
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino porterà una pregevolissima collezione di cristalli di pirite studiati da Strüver, unitamente alle pubblicazione relative ai lavori effettuati ("Studi sulla pirite del Piemonte e dell'Elba” 1869).
Il Museo di Storia Naturale di Milano esporrà alcuni campioni di eccezionale valore mineralogico ed estetico.
Importante anche il contributo di Renato Pagano e Massimo Tomalino con l'apporto di importanti documenti storici. In questo particolare settore espositivo verranno inoltre esposti campioni mineralogici estetici e rappresentativi per le classi cristallografiche, provenienti da Musei e collezioni private.
Max von Laue
15th Jan 2014 21:57 UTCMatteo Chinellato Expert
22nd Jan 2014 16:31 UTCBologna Mineral Show
SPETTACOLARE ESPOSIZIONE PALEONTOLOGICA con i... FOSSILI DI BOLCA
Ringraziamo la famiglia Cerato per la straordinaria disponibilità nel concederci l’opportunità di fare ammirare nella nostra manifestazione una vasta esposizione di pesci fossili e non solo, provenienti dalla cava di Bolca (Monti Lessini)
Chi lo desidera, avrà anche l’opportunità di acquistare il libro :
“Cerato. I Pescatori del Tempo” di Massimo Cerato.
Ultima pubblicazione che mette a fuoco soprattutto aspetti familiari e retroscena privati della famiglia Cerato che, di generazione in generazione ha dato lustro ad uno dei siti paleontologici più interessanti al mondo.
Le foto dei fossili pubblicate nel libro appartengono alla collezione Massimiliano Cerato.
22nd Jan 2014 16:51 UTCBologna Mineral Show
Bolca di Vestenanuova è un piccolo paesino dell’alta Val d’Alpone a circa 850 m di quota (Monti Lessini orientali). Nei pressi di Bolca, lungo la Valle del Cherpa, si trovano numerosi giacimenti fossiliferi tra cui la Pesciara ed il Monte Postale. Questi due siti possono essere considerati dei “Fossil-Lagerstatten” dell’Eocene più conosciuti ed importanti al mondo, ossia dei “giacimenti fossiliferi eccezionali” nei quali il numero, la varietà e lo stato di conservazione dei reperti sono a dir poco straordinari. Infatti, Bolca con i suoi giacimenti, costituisce nel mondo un unicum per la ricchezza dei ritrovamenti fossiliferi (prevalentemente pesci e piante, ma anche crostacei, meduse, insetti, piume d’uccello, ecc.) risalenti a circa 50 milioni di anni fa. Si tratta della più importante area fossilifera attribuita all’Eocene, che abbia restituito una così abbondante varietà di organismi animali (dagli insetti ai coccodrilli) e di piante (dalle Rosacee alle palme) in perfetto stato di conservazione. L’unicità dei fossili di Bolca consiste anche nel fatto che molti dei reperti hanno anche un incredibile valore estetico per l’evidenza delle caratteristiche dei fossili stessi e per la loro particolarità: basti pensare ai famosi pesce angelo incomparabili sia per bellezza che per valore scientifico. Bolca, con i giacimenti della Pesciara e del Monte Postale, con la sua straordinaria storia e realtà scientifica, rappresenta per la collettività nazionale ed internazionale un patrimonio di inestimabile valore. I giacimenti della Pesciara e del Monte Postale distano poche centinaia di metri tra loro. Le faune delle due località sono molto simili anche se la Pesciara può essere considerata il giacimento simbolo della Paleontologia italiana. A partire dagli anni 2000, dopo una lunga sosta, sono stati eseguiti nuovi scavi con criteri scientifici, a cielo aperto sul Monte Postale e in galleria nella Pesciara.
I pesci del Monte Postale (ad esempio il Pesce Angelo Eoplatax, il Barracuda Sphyraena, la Razza Narcine, ecc.) si rinvengono in strati calcarei e marnosi, di colore prevalentemente biancastro e, a differenza della Pesciara, risultano spesso disarticolati e con le scaglie sparse attorno al corpo. Ciò fa ipotizzare la presenza di un ambiente non molto favorevole alla fossilizzazione, caratterizzato da un certo grado di decomposizione della sostanza organica. Non è stato ancora possibile accertare se i livelli a pesci del Monte Postale siano coevi a quelli della Pesciara oppure poco più recenti.
Altri importanti giacimenti fossiliferi sono quelli del Monte Purga di Bolca - Monte Vegroni, dove affiorano rocce argillose, tufi vulcanici e ligniti con molluschi di acqua dolce e terrestri. Fino al primo dopoguerra le ligniti sono state oggetto di estrazione e commercializzate come combustibile. Durante i lavori di coltivazione, che avvenivano per lo più in galleria, sono state rinvenute numerose e stupende palme (Latanites, Phoenicites, ecc.), alte parecchi metri sia con fronde a ventaglio che pennate, oltre a tartarughe (Trionyx, nota come “tartaruga a guscio molle”) e coccodrilli (Crocodilusvicetinus). Risale al 1946 la scoperta, da parte di Massimiliano Cerato, di un esemplare di coccodrillo stupendamente conservato e ritenuto l’esemplare più completo esistente al mondo si questa specie. La presenza di lignite sta ad indicare un ambiente con acque dolci o salmastre e con una grande abbondanza di piante che si sono accumulate dando origine a depositi di carbone risalenti a circa 40 milioni di anni fa.
I fossili di Bolca sono conosciuti da lungo tempo anche se non è noto quando è stato scoperto il giacimento fossilifero. Le prime notizie certe risalgono ad un documento di Andrea Mattioli del 1555, mentre è del 1571 l’importante raccolta del farmacista Francesco Calzolari di Verona che nel suo museo (il primo museo naturalistico conosciuto al mondo) esponeva, tra i vari materiali naturalistici, anche alcuni pesci di Bolca. I fossili, seppure noti fino dall’antichità classica, acquistano il loro moderno significato solo nel XVII secolo quando, riconosciuta la loro origine organica, vengono identificati come resti di organismi vissuti nel passato.
E’ da oltre 200 anni che la famiglia Cerato è impegnata nel paziente, faticoso ma altrettanto appassionante lavoro di estrazione dei reperti fossili provenienti da Bolca ed in particolare dalla Pesciara. Tale lavoro è difficile e richiede una tecnica particolare di scavo che prevede la separazione delle varie lamine calcaree che custodiscono i resti di organismi fossilizzati. Nelle operazioni di estrazione, ricerca e restauro dei fossili, i Cerato sono da sempre professionisti specializzati oltre che i più approfonditi conoscitori del territorio. Questa loro specificità deriva anche da una tradizione orale della famiglia, tradizione che si perpetua da generazioni.
Recenti indagini hanno permesse di affermare che, contrariamente a quanto ipotizzato da alcuni studiosi, nonostante il gran numero di pesci rinvenuti in Pesciara, non si può parlare di mortalità di massa. Infatti, nei giacimenti in cui si è riscontrata questa successione di eventi catastrofici, che regolarmente causano la morte di tutti gli organismi presenti in un dato ambiente, i pesci ricoprono completamente la superficie dello strato, con centinaia di pesci uno vicino all’altro. In Pesciara, invece, gli oltre 100.000 pesci rinvenuti, considerando il gran numero di stratificazioni presenti e la loro estensione, evidenziano la presenza di un pesce ogni circa 10 m2 di strato. Tale valore è caratteristico, invece, di un ambiente con una associazione faunistica molto ricca, caratterizzata da una normale mortalità, in cui le buone condizioni di fossilizzazione si sono mantenute nel tempo. Una volta morti, i pesci devono aver raggiunto il fondale in maniera graduale e in tempi molto brevi poiché la gran parte di essi si sono conservati con le varie parti in connessione anatomica. Sul fondale marino non dovevano vivere animali “spazzini” che avrebbero potuto cibarsi delle carogne. Questo fatto è spiegabile ipotizzando la presenza di acque povere o prive di ossigeno, con salinità molto elevata o con una rapida sedimentazione delle fanghiglie calcaree che seppellivano i pesci proteggendoli dall’ambiente esterno.
(Massimo Cerato e Roberto Zorzin)
Straordinario e bellissimo il famoso “Pesce angelo”
...un piccolo video rappresentativo di alcuni "esemplari" in mostra al Bologna Mineral Show...
http://youtu.be/W6AYXKTVZ9c
30th Jan 2014 06:53 UTCMatteo Chinellato Expert
7th Feb 2014 18:59 UTCBologna Mineral Show
Chi vuole polemizzare troverà lo stesso un appiglio per farlo...diranno che il pesce non era fresco.. :D...
A parte le battute, abbiamo voluto fortemente mostrare che se c'è la volontà e la disponibilità di collezionisti e /o musei anche la paleontologia al Bologna Mineral Show non manca e noi siamo ben lieti di proporre eventi come questo.
Nel prosieguo aggiungeremo altre foto di fossili di Bolca in mostra...seguiteci
Ciao Matteo e grazie sempre.
Nevio BMS
7th Feb 2014 19:04 UTCBologna Mineral Show
anche questo veramente affascinante e oltremodo inusuale, sia per la rarità degli oggetti (conservati in modo straordinario da Adriana e Renato Pagano) che per la bellezza intrinseca degli stessi ammantati del loro fascino storico.
LABORATORI PORTATILI PER L'ANALISI DEI MINERALI
Come venivano analizzati i minerali prima del perfezionamento delle tecniche analitiche della chimica classica, e poi dell’introduzione di strumenti potentissimi come il microscopio elettronico (SEM), la microsonda ecc.? Il metodo utilizzato dalla fine del Settecento a quasi tutto l’Ottocento e, talvolta, nei primi anni del Novecento fu quello dell’analisi per via secca, basato prevalentemente sull’impiego del cannello ferruminatorio: uno strumento assai semplice, costituito da un tubetto ricurvo da 20-25 cm.
Con questo l’operatore poteva soffiare sulla fiamma di una candela o di una lampada ottenendo un “dardo” a temperatura molto elevata, che veniva indirizzata su un frammento del minerale in esame. I campioni possono essere sottoposti a diversi esperimenti. Molti metalli possono essere identificati dal colore impartito alla fiamma, ovvero dagli aloni di ossido che si formano sul supporto, o anche dall’aspetto delle “perle” ottenute con vari sali. Il cannello ferruminatorio, con tutta una serie di accessori, veniva spesso contenuto in una cassettina o in un astuccio, a formare veri e propri laboratori portatili: i più completi ed eleganti erano costruiti a Freiberg in Sassonia, sede della celebre Accademia Mineraria, ma non mancano esempi di altri costruttori in Inghilterra, Francia, Stati Uniti, Canada ecc. Con queste tecniche oggi dimenticate, furono identificate qualitativamente le composizioni di molti dei minerali conosciuti all’epoca, e furono scoperti oltre 15 nuovi elementi, tra i quali il fluoro, il vanadio, il germanio ecc.
Renato e Adriana Pagano hanno costituito quella che viene considerata la più grande collezione di laboratori portatili oggi esistenti, di cui una selezione verrà presentata al 45° Bologna Mineral Show.
18th Feb 2014 12:26 UTCBologna Mineral Show
BARITE, FLUORITE e QUARZO
La varietà delle specie mineralogiche e la rarità di alcune di esse fanno di Vignola una delle miniere più interessanti del Trentino.
Dell'attività mineraria della zona si ha notizia fin dal Medioevo, quando numerose concessioni erano rilasciate a imprenditori per la coltivazione della galena argentifera.
Dal 1954 ebbe inizio lo sfruttamento industriale per l'estrazione della fluorite (richiesta principalmente in fonderia) e al recupero dei minerali presenti quali piombo, zinco, rame e bario.
Furono tracciati otto livelli allineati in altezza da quota 1064 a 1333 per uno sviluppo complessivo di circa tre chilometri.
Le gallerie sono collegate fra loro da camini e tramogge per lo scarico del materiale portato a giorno dalla galleria più bassa, vicino alla strada, per essere trasportato a lavorazione nello stabilimento di Pergine Valsugana.
La miniera fu definitivamente chiusa nel 1968.
Cubi di fluorite di oltre 30 cm di spigolo,cristalli limpidissimi di barite rinvenuti da Federico Morelli, Sandro Zampedri e Ugo Zampedri
nella famosa miniera di Vignola in Trentino saranno esposti al
45° BOLOGNA MINERAL SHOW che si terrà il 7 - 8 - 9 marzo 2014 presso
l'UNIPOL ARENA, via Gino Cervi 2a Casalecchio di Reno, Bologna.
Di seguito alcuni straordinari campioni in esposizione
18th Feb 2014 12:29 UTCBologna Mineral Show
22nd Feb 2014 18:11 UTCBologna Mineral Show
TORMALINE GIGANTI
Il sito mineralogico della Val di Rabbi è noto ai cercatori di minerali fin dagli anni ‘70 del ‘900, quando vennero alla luce campioni di tormalina nera (schorl) di oltre 30 cm di lunghezza, i più grandi delle Alpi per questo minerale.
Negli anni successivi il giacimento fu coperto da una frana e riportato alla luce negli anni 2000 .
Ritrovamento del reperto
Il peso originario del campione ritrovato da Valentinelli Valentino era di 150kg i cristalli di tormalina erano immersi in una matrice di quarzo e albite che è stata rimossa con molta attenzione per non danneggiare i cristalli di tormalina.
Le tormaline
Le tormaline sono un gruppo di minerali appartenenti alla classe dei ciclosilicati. Esistono vari tipi di tormaline, che si differenziano per composizione chimica e diverse colorazioni. La più comune è la tormalina nera e opaca, nota come schorl, con formula NaFe23+Al6(Si6O18)(BO3)3(OH)3OH. Altre tormaline, in particolare l’elbaite, grazie alla trasparenza e ai vivaci colori che la caratterizzano, sono utilizzate per ricavarne gemme molto ricercate.
Perchè cristalli così grandi?
Cristalli di grandi dimensioni come le tormaline della Val di Rabbi si formano all’interno di rocce magmatiche costituite da cristalli di grossa taglia, le cosiddette pegmatiti, che si presentano sotto forma di filoni potenti anche alcuni metri. Le pegmatiti si originano a partire dai fluidi residui di una massa di magma che si sta solidificando in profondità; al loro interno si concentrano elementi chimici particolari (molto “leggeri” o molto “pesanti”), oltre ai componenti più volatili del magma. La concentrazione di elementi volatili è la chiave del “gigantismo” dei cristalli: abbassa la viscosità del fluido, ostacola la formazione di nuovi cristalli e permette così agli ioni di muoversi a grande distanza “alimentando” al meglio la crescita dei pochi cristalli presenti.
3rd Mar 2014 09:46 UTCBologna Mineral Show
8th Mar 2014 20:51 UTCEnrico Bonacina Expert
le antiche attrezzature del Sig. Pagano.
Enrico Bonacina.
27th May 2014 07:09 UTCMatteo Chinellato Expert
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