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Messaggeria in lingua italianaLa ricerca dei minerali all'isola d'Elba si può fare?
18th Dec 2006 08:51 UTCDario Di Domenico
18th Dec 2006 11:20 UTCMatteo Chinellato Expert
18th Dec 2006 11:44 UTCMarco E. Ciriotti Manager
Tale tipo di ricerca è usualmente ammessa in tutte le zone soggette a vincoli di parco naturale.
18th Dec 2006 11:50 UTCGiorgio Bogni
18th Dec 2006 20:48 UTCSarah Sudcowsky Expert
Riguardo le ricerche: è vero che gran parte dell'isola d'Elba è stata definita "parco nazionale", con conseguente proibizione di scavo(a quanto ne so pene e sanzioni sono abbastanza importanti). E' pur vero anche che parte della zona "delle pegmatiti" non è interessata dal parco. Per conoscerne i confini consiglio di procurarsi una cartina dettagliata. La ricerca è comunque spesso interessata da severi controlli, a quanto ne so: sono per esempio vietati strumenti come perforatori nonchè materiale esplosivo etc. Confermo quanto detto da Marco Ciriotti: quando Federico usa tali strumenti e lavora per grossi scavi lo fa sempre previa permesso. ...Confermo e aggiungo che io stessa, comunque, spesso anche per via dei motivi precedentemente elencati, ho dovuto lavorare con costanza e "accanimento" per diversi anni, prima di fare un importante ritrovamento. Questo quanto ci concedono i mezzi a disposizione e, ahimè, il progressivo esaurimento dei giacimenti...Sogno sempre di costruire una macchina del tempo per esplorare l'Elba prima del compianto, infallibile, Gianluigi Celleri (per chi non lo conoscesse, il "cercatore elbano per eccellenza", che ha avuto la bravura e l'onore di scovare i migliori filoni elbani a fine '800...nonchè MITO della sottoscritta!!! )... :-)
Sarah
18th Dec 2006 20:59 UTCPaolo Malesci
Per l'area a Parco bisogna richiedere il permesso, che viene concesso solo per attività di ricerca scientifica con limitazione sulla quantità di campioni prelevati e l'obbligo di non alterare l'ambiente. Tale permesso è ovviamente salvo consenso all'accesso dagli aventi diritto; per le aree soggette a vincolo del Demanio Minerario è necessario anche il permesso di quest'ultimo, che è molto più difficile da avere.
L'area Forcioni mi sembra sia fuori dal Parco, così come altre zone di filoni pegmatitici.
18th Dec 2006 23:42 UTCFerdinando Giovine
Malgrado sia un vecchio ambientalista, trovo che, per piazzare in un posto con adeguato stipendio un po' di amici, si stia facendo scempio del concetto di Parco, ovvero proteggere una biodiversità poco o nulla alterata, per preservarla. Si è arrivati a fare area marina protetta Isola Bella a Taormina, dove ci sguazzano decine di migliaia di persone sopra e vi transitano cento motoscafi al giorno! Trovo stupido il divieto di raccolta di minerali al Vesuvio (notare che è un vulcano attivo, e, volendo, alla prossima eruzione può non restare più nulla da raccogliere) e poi, nelle ex cave che si sarebbero volute salvare, si fanno discariche per i comuni del vesuviano.
Il concetto di Parco minerario, se andate in Germania o in Inghilterra o anche in Sud Africa è completamente diverso: se vuoi raccogliere paghi, c'è un limite di peso, di numero di campioni e di attrezzi, e soprattutto ti controllano che lasci tutto in ordine, ripristinando e niente plastica o cartacce per terra. Persino in Svizzera, che nessuno si sognerebbe di definire Nazione non ambientalista, se vai sul Gottardo, paghi e scavi, basta che rimetti tutto in ordine...e ci sono decine di paesini che vivono di questo tipo di turismo.
Noi no! Noi ufficialmente siamo puri e rigidi (salvo chiudere tutti e due gli occhi, se lo chiede la persona giusta) e poi siamo agli ultimi posti in Europa sul riciclo, trasportiamo le merci su gomma invece che per mare o su rotaia, inquinando come, forse, solo gli Usa sanno fare ed abbiamo più case noi costruite sulle spiagge, cioè sul demanio e poi condonate, che qualunque altro paese dell'occidente.
Scusate lo sfogo, ma continuo a credere che la stupidità umana sia inferiore solo alla bontà divina!
19th Dec 2006 06:38 UTCMarco Barsanti Manager
19th Dec 2006 06:45 UTCMarco Barsanti Manager
Legambiente denuncia abuso via Internet
Una grotta e 5 chilometri di spiaggia di Capoliveri, situati all'interno del parco dell'Elba, sono stati messi in vendita su Internet.
Lo hanno denunciato gli 'internauti ambientali' di Legambiente, precisando che le aree poste in vendita appartengono al Comune di Lacona. 'La vendita delle spiagge e delle coste - sottolinea Legambiente - sembrava tramontata con la finanza creativa di Tremonti ma evidentemente a Lacona non se ne sono accorti'.
Distrattoni!!! Forse erano troppo attenti a controllare chi raccattava qualche sasso..
19th Dec 2006 08:00 UTCGiorgio Bogni
All'isola del Giglio a al Campese nel posto dove vi era la vecchia miniera c'è un "bellissimo" villaggio a schiera che deturpa e oscura completamente lo spettacolare costone roccioso che dominava il golfo...salvo poi arrestare coloro che vanno a scavare sotto la parete rocciosa di Punta di Pietralta!
Bah!
19th Dec 2006 09:06 UTCDario Di Domenico
19th Dec 2006 10:48 UTCMarco E. Ciriotti Manager
Come AMI abbiamo inziato un percorso (vedasi discussioni sul forum AMI). Confesso che dai primi contatti avuti con Enti pubblici di tutte le tipologie esso si rivelo pieno di insidie e molto, molto complicato.
Riferirò più ampiamente sull'argomento, non appena ci saranno (oppure no) sviluppi concreti.
19th Dec 2006 14:12 UTCFerdinando Giovine
Purtroppo devo andare a memoria perchè il Testo Unico sui Beni Culturali pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale alcuni anni fa (udite, udite tra Natale e Capodanno!) ce l'ho, ma non so dove l'ho messo.
L'attuale testo unico prevede che: sono patrimonio indisponibile dello Stato (cioè proprietà esclusiva dello Stato che non ne può disporre neanche la vendita) tutti gli oggetti archeologici a qualunque titolo raccolti in Italia e tutti i Fossili con le stesse prerogative. Sono altresì sotto vincolo tutti i pezzi archeologici ed i Fossili che provengano da località estere ove sia vietata la raccolta. Sono sotto vincolo dello Stato, che ne può imporre il sequestro, tutte le raccolte naturalistiche (insetti, conchiglie, minerali, ecc.) che abbiano interesse locale e/o scientifico (praticamente tutto!), i mobili, i libri, i quadri che abbiano più di cento anni, i manoscritti che abbiano più di 50 anni (mi raccomando per le lettere del nonno!), i carteggi di qualunque epoca (mi raccomando di non conservare le lettere della fidanzata!), le foto ed ogni altro tipo di supporto audiovisivo con più di 50 anni (di questo è vietata pure l'importazione da altri paesi a qualunque titolo) e così via.
Questo testo unico non fa che ribadire la famigerata legge del 1934 (spero che l'anno sia esatto, vado a memoria), promulgata da Mussolini, e che ribadiva, a sua volta un Regio Decreto di fine ottocento (post unità d'Italia), sempre con gli stessi divieti.
La volontà del Regio Decreto era di far diventare dello Stato, ovvero del Re, tutto il patrimonio scientifico-culturale italiano. I Savoia, è notorio, erano una casa regnante di poveracci, nel senso che, a parte qualche castello, non avevano un soldo. Come arredare i palazzi reali? Semplice! Facendo diventare tutto proprietà della Casa Regnante. Sono stati così depredati di mobili, quadri, libri, tutti i palazzi italiani. Non ricordo più quale Re si fece il giro di tutti i musei italiani raccogliendo monete greco-romane e facendone la più bella collezione al mondo, custodita gelosamente in Svizzera dagli attuali eredi che se la tramandano da padre in figlio.
Prima era tutto del Re, oggi è, virtualmente, tutto dello Stato.
Non si può ottenere nulla a valle (liberalizzazione delle raccolte) se prima non si risolve il problema a monte, ovvero, il vizio di fondo che comunque tu a casa non puoi avere una collezione di minerali. Questo è il vero nodo da sciogliere: smontare il Testo Unico. E' su questa cosa che si blocca qualunque discussione ai Piani Alti.
A questo si aggiunga una sorta di prepotenza illeggima delle Università che ritengono che solo loro, facendo ricerca scientifica (come se gli altri non la facessero!), possano raccogliere perchè danno delle garanzie. Poi le Università , soldi per la ricerca non ne hanno, ma il loro veto lobbistico sulla politica rimane.
Per esplicare questo concetto vi ricordo quanto accadde in Puglia alcuni anni fa. Cadde un meteorite. I meteoriti sono, per convenzione, Res Nullius, ovvero appartengono a chi li trova. Un'Università fece recintare dai Carabinieri un'enorme area per poter cercare, senza estranei impiccioni, e tranquillamente, il meteorite, facendo di fatto un palese abuso di potere a cui nessun magistrato diede seguito, malgrado le denunce.
Così è se vi pare, diceva Pirandello, che era uno che ne capiva!
19th Dec 2006 14:49 UTCMarco Barsanti Manager
19th Dec 2006 17:08 UTCFerdinando Giovine
http://www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/natura/20060828165534032552.html
20th Dec 2006 15:29 UTCgianni
20th Dec 2006 18:48 UTCFerdinando Giovine
Il sistema funziona così: vengono, fanno l'elenco, fotografano tutto, poi si può aggiungere, ma non togliere nessun pezzo che sia inserito nel loro elenco; non si può vendere nè in toto nè parzialmente la raccolta senza avvisare la Soprintendenza che può mettere il veto o chiedere, se pensa che lo farai di soppiatto, il sequestro conservativo, ovvero (caso limite, ma è successo) i sigilli alle porte delle stanze che contengono le raccolte.
In alternativa al divieto a vendere, qualora ci sia l'interesse, molto più spesso viene posto il vincolo di prelazione alla vendita: di fronte ad un'offerta di acquisto, lo Stato può dire: a quel prezzo l'acquisisco io, ma in questo caso ci rimetti sicuro le tasse, perchè, ovviamente, devi dichiarare l'entrata.
Comunque, il divieto a vendere, nasce dal presupposto che ciò che è tuo diventa dello Stato, che te lo lascia in custodia temporanea.
Se hai una bella e ricca collezione puoi sempre provare, a tuo rischio, di andare in Soprintendenza a domandare.
21st Dec 2006 07:32 UTCDario Di Domenico
21st Dec 2006 08:30 UTCFerdinando Giovine
www.ansa.it/ambiente/notizie/notiziari/natura/20060828165534032552.html
Ringrazio Dario su quanto ha scritto.
Io conosco il problema perchè sono sia tra coloro che collaborarono col compianto Andrea Travaglini in quella sua più che decennale battaglia, sia perchè collaboro con alcune Soprintendenze che mi chiamano in qualità di esperto a valutare il valore scientifico del materiale sequestrato (e posso garantire che i sequestri avvengono!), e quindi, conosco il problema da tutte e due i punti di vista.
Il mio pensiero completo l'ho espresso ufficialmente nel 2000 al I Workshop Nazionale sulla Tutela e Valorizzazione dei Siti Paleontologici a Vertebrati, organizzato dall'Università di Messina. Chi ha interesse lo può leggere lì.
21st Dec 2006 09:57 UTCgianni
Mi spiego meglio: l'unico riferimento, nel testo unico sui beni culturali, o meglio nel codice dei beni culturali e del paesaggio del 2004 (D. Lgs. 42), a beni riconducibili, in qualche misura, ai minerali riguarda i "siti minerari di interesse storico ed etnoantropologico".
Quanto detto dai Sigg.ri DiDomenico e Giovine è, invece, è assolutamente vero in relazione a collezioni paleontologiche, artistiche, numismatiche, storiche, ecc.
Nel testo normativo, per quanto ho potuto constatare, non vi è alcun riferimento o indicazione che possa ricondurre il concetto di bene culturale alle collezioni mineralogiche.
Non conosco eventuali, specifiche disposizioni regionali in materia, anche se mi paiono improbabili, considerata l'attribuzione delle competenze legislative ai vari livelli vigente.
Cordiali slauti ed auguri a tutti
21st Dec 2006 10:07 UTCFerdinando Giovine
Appena lo trovo, vi fornirò gli estremi.
21st Dec 2006 10:34 UTCgianni
Ciò detto la sostanza, solo per quel che riguarda i minerali e come asserito dal Sig. Giovine non cambia, dato che le nuove disposizioni ricalcano essenzialemte le precedenti.
Non mi risultano, comunque, riferimenti a "collezioni naturalistiche".
Nel caso mi sbagliassi,a fronte della citazione del testo normativo invocato, sarò prontissimo a rivedere quanto sostenuto.
Spero di no per quanto riguarda l'interesse di noi collezionisti di minerali, ma sarò comunque grato per aver chiarito meglio i termini legislativi in cui ci si deve, nel bene o nel male, muovere.
Di nuovo grazie
29th Dec 2006 20:31 UTCFerdinando Giovine
8th Aug 2011 14:33 UTCAchille Sorlini
rispetto all'argomento e alla data dell''ultimo messaggio (2006), c'è stata qualche novità? Insomma se vado in giro con il mio zainetto e un martello da 1kg nel parco sono sempre un fuorilegge o c'è la possibilità, anche pagando un ticket, di raccogliere qualche campione? non sto pensando a ritrovamenti estetici, mi basta qualcosa con cui "giocare".
Nel 1998-1999, per lavoro all'Elba in inverno, avevo girato dappertutto senza problemi e qualche cosina l'avevo raccolta.
Grazie se qualcuno aggiorna la situazione.
8th Aug 2011 18:59 UTCRoberto Sbalchiero
Inoltre visto che è la classica legge italiana è suscettibile di svariate interpretazioni (ovviamente a sfavore nostro).Concordo su quanto scritto da tutti relativamente alla ricerca nei parchi, ma se leggete bene non si potrebbe cercare quasi da nessuna parte(valli,monti etc..).Ovviamente vista com'è la legge e che nelle cave praticamente nessuno ti dà il permesso ufficiale per entrare(e fanno bene viste le leggi sulla sicurezza) siamo un pò tutti fuorilegge.Così si ottiene il contrario di quello voluto e se lasciamo a cercare le università stiamo freschi.
9th Aug 2011 00:35 UTCRiccardo Cracas
Qualche anno fa, e precisamente nella rivista mineralogica italiana nr 3-2007, nell'esaustivo articolo "lo scavo per pirite" al cantiere di Valle Giove a Rio Marina nel 2006, vidi delle fotografie riguardanti uno scavo effettuato con un escavatore e trincee di scavo alte parecchi metri. Si scrisse che tale lavoro (scempio a mio modesto parere, ma ognuno la pensi come vuole) era finalizzato all'autofinanziamento del parco minerario stesso. Nell'articolo lessi anche che gli autori avevano trovato cristalli di pirite ben conservati ad una profondità di "appena" 2-3 metri. Alla luce di quanto, e premettendo che non sono a conoscenza se ancora si paga un biglietto per arrivare al cantiere con il trenino e sguazzare nella discarica che gli autori hanno giustamente e naturalmente definito come interessato ormai da alterazione superificiale tale da rendere vana la ricerca di cristalli apprezzabili se non oltre i 2-3 metri di profondità, mi chiedo: 1) Quell'enorme cratere di una decina di metri di diametro e circa quattro di profondità, a fine lavori, è stato riempito con lo sterile per ripristinare lo stato dei luoghi? perchè nell'articolo, a mia memoria non era specificato (mea culpa se sbaglio però); 2) Si giustificava tale operazione, olttre che rivolta all'autofinanziamento all'ente parco minerario, anche per rinvigorire di esemplari esteticamente e scientificamente validi i vari musei italiani. Ma non posseggono già cristalli di pirite pentagonododecaedrica associati ad Ematite? qualcuno mi elenchi un museo che non ha pirite elbana perchè mi suicido!!!!!); 3) Io sono un collezionista di minerali che ha sempre rispettato, rispetta e rispetterà la natura ed il paesaggio e che ha sempre usato e sempre userà scalpello e martello E BASTA!!! e moltissime volte mi è capitato di essere trattato come un criminale perchè spaccavo qualche sasso. Quale danno irreparabile arrecavo col mio comportamento all'ambiente? 4) Se gli autori come hanno specificato e confermato dopo gli scvai che cristalli definibili tali di Pirite si trovano solo ad una profondità non meno di 2-3 mt, se l'ente parco ancora fa pagare il biglietto per girovagare tra le discariche a cercare cosa, polvere e basta, allora mi chiedo se far pagare un biglietto sia un comportamento eticamente accettabile verso magari quei bambini che si affacciano alla mineralogia e sono magari convinti di trovare dei bei cristalli di pirite, od anche verso il semplice appassionato che crede di andare a trovare qualcosa!!!!!. Non lo trovo corretto proprio per niente. Va bene che gli Enti Parchi sono lasciati a morire finanziariamente dallo Stato, ma se fosse così sarebbe come ingannare centinaia di turisti!!! Concludo il mio sfogo dicendo che, in qualsiasi punto del mio sfogo, chiunque riscontri inesattezze o cose non reali sappia che è solamente frutto magari di una mia erronea interpretazione peraltro non volontaria o premeditata, ma solamente dettata da possibile ignoranza intesa come non conoscenza. Una cosa perà è certa. Sono stanco di esercitare la mia innata passione per la ricerca dei minerali, ma ogni volta avere il timore di essere multato o peggio denunciato in stato di libertà!!!! Secondo me autorizzare scavi del genere per estrarre campioni di Pirite ed Ematite che sicuramente tutti i musei hanno già non ha senso. Avrebbe un senso se lo si facesse per autofinanziare l'ente Parco, ma allora, a mio parere, che non si faccia pagare più i turisti per raccogliere "la polvere" o non li si faccia proprio raccogliere più nulla, ma magari solamente entrare e visitare le trincee di scavo.
Riccardo
9th Aug 2011 01:01 UTCRiccardo Cracas
La ringrazio anticipatamente.
Riccardo
9th Aug 2011 07:21 UTCMatteo Chinellato Expert
9th Aug 2011 10:48 UTCRiccardo Modanesi
Un salutone da Riccardo.
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